Monograph No. 33

VII SOMMARIO ITALIANO
RICERCA SULLE CASE TRADIZIONALI DI UN VILLAGGIO NELLA REGIONE MONTUOSA DELOTALIA CENTRALE
CERQUETO di Teramo, Abruzzo ‐ 1977

SOMMARIO ITALIANO

 

PROFILO DEL VILLAGGIO E DELLA RICERCA

 

La nostra ricerca sul complesso di case tradizionali di Cerqueto, un villaggio montanaro dell’Italia centrale, si e svolta tra settembre ed ottobre del 1977, nel villaggio stesso.

La ricerca ha scopo di studio campione, per conoscere le circostanze attuali europee di urbanistica ed architettura in cui si trovano le case tradizionali e loro complessi. Cerqueto e gia stato oggetto di un ampio studio socioetnografico, condotto da un gruppo di studiosi giapponesi guidati dal Prof. Yutaka Tani e pubblicato in edizione bilingue. Suddetto studio gode di buona popolarita tra certi cultori intellettuali e curiosi giapponesi.

 

Cerqueto, frazione del comune di Fano Adriano, in provincia di Teramo in Abruzzo e nelle vicinanze di una nota stazione invernale, Pietra Camela, e sito nella discesa settentrionale dei due “Corni” del Gran Sasso d’ltalia. Un tempo, fu dominato dal regno di Napoli e ne costituiva una frontiera settentrionale.

La Regione Abruzzo, costeggiando l’Adriatico, e composta quasi interamente di colline e montagne appartenenti all’Appennino Centrale, che dalla parte piu rapida e alta dell’est scende ondulatamente verso il mare.

 

Tradizonalmente, l’intera economia dei cerquetani era costituita solamente dal’allevamento di pecore e dalla pettinatura della lana durante la transumanza. Le poche e povere colture agricole bastavano appena per il consumo domestico. La pastorizia e relativa transumanza costituiva il mestiere principale e tutti i cerquetani attualmente ultraquarantenni ne hanno fatto esperienza.

 

Questi pastori, di norma impiegati da grossi proprietari di pecore o imprenditori nella pastorizia – i cosiddetti “fiduciary” - viaggiavano da stagione a stagione portando le pecore nei pascoli sotto il Gran Sasso e nei prati della periferia settentrionale di Roma. Oggi pero, si contano pochissimi pastori perche con il fenomeno di spopolamento molte famiglie si sono trasferite a Roma, dove gli uomini fanno i braccianti. Quelli che sono rimasti al paese, per la maggior parte lavorano come operai a Roma, facendo cosii pendolari, senza contare quelli che vanno all’estero per lunghi periodi, di preferenza in Svizzera, Canada e Venezuela. C’e state cosi un profondo cambiamento ed i cerquetani da pastori viaggiatori che erano sono diventati lavoratori di citta.

 

In questa nostra ricerca, la maggior parte del tempo disponibile e stata dedicata al quartiere piu tradizionale, il cosiddetto “Castello”, agglomerato di carattere medioevale composto da diciassette case familliari ed alcuni edifici di servizi. Il tutto forma una specie di fortezza, come spiegato dal proprio nome e vi si accede passando sotto un arco. Il “Castello” sta alla frontiera sudest del villaggio di cui occupa anche la parte piu alta.

 

Citiamo qui di seguito i principali lavori eseguiti al “Castello” durante la ricerca.

Disegni originali da rilievo:

a. Planimetria del quartiere (scala rapp. originale 1:100)

b. Piante particolareggiate delle vie principali (scala 1:50)

c. Piante di tutte le case (scala 1:50)

d. Prospetti continui dei complessi (scala 1:50)

(Tutti i suddetti disegni sono riportati in questo volume)

Le fotografie originali di tutto il villaggio compreso il “Castello” sono 430 in bianco e nero e 150 diapositive a colori.

 

Il materiale ricavato in questa prima fase della nostra ricerca, sia gli elaborati grafici che le fotografie, non potranno ancora formare un documento scientifico completo e riteniamo percio la ricerca incompiuta. Sperando comunque di poter approfondirc e completare il lavoro in futuro, pubblichiamo questi risultati quale primo messaggio da Cerqueto.

 

Questa ricerca e stata condotta dal Dott. Satoshi Miyazawa,* ricercatore esterno del Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con il Dott. Arch. Yoshiharu Suzuki** e Dott. sa Tomoko Miyazawa.***

 

* Storico e archcologo d’architettura, responsabile d’architettura presso l’Istituto di Ricerca dei Beni Culturali Nazionali di Nara

** Architetto, residente in Roma

*** Ingegnere civile di architettura

 

Ringraziamo di tutto cuore a Don Nicola Jobbi ed agli abitanti di Cerqueto per la loro generosita aviva collaborazione alia nostra ricerca.

 

- CONCETTI RESIDENZIALI E TIPOLOGIE - CONFRONTO FRA I DUE PAESI, ITALIA E GIAPPONE

 

Sin dall’epoca della Restaurazione di Meiji, il Giappone e stato fortemente spinto ad assumere la cultura occidentale come modello avanzato. E molto frequente trovare ancora oggi questa grande influenza occidentale nella cultura giapponese. cosi anche nella cultura architettonica.

 

In queste pagine, cercheremo di mettere a confronto le caratteristiche delle case tradizionali italiane (quelle di Cerqueto) e quelle delle case nostrane: tenteremo di osservare le case italiane tramite quelle giapponesi e viceversa.

 

Aquesto scopo, tratteremo come premessa alia nostra analisi tre aspetti socio-storici principali.

Il primo riguarda il fatto che ambedue i paesi costruiscono le loro case pressapoco nello stesso periodo. Le abitazioni cerquetane sembrano essere state costruite o rifatte nei settecento e ottocento, prima comunque dell’Unita d’ltalia e cioe, 1860 a 1870. Quest’ultimo periodo corrisponde in Giappone all’ epoca di transizione tra il periodo Edo dello Sciogunato (1603~1867) e l’Era di Meiji (1868~1912), arco di tempo che va dalla societa feudale premoderna a quella moderna capitalistica. Possiamo dire quindi che c’e coincidenza tra i due paesi nei cambiamento storico. In Giappone, ci interessano soprattutto le case popolari del periodo Edo perche esprimono intensamente il caratterc naturale nazionale e vari aspetti locali. Paragonatc alle costruzioni pre-risorgimentali dei centri storici italiani, queste case giapponesi corrispondono pcriodicamentc a quelle italiane. Naturalmente, la mancanza di comunicazione culturale tra i due paesi durante questo periodo pre-moderno giapponese, ha fatto sviluppare in mode diverso le case popolari di ciascuno dei due paesi. Si ditfcrenziano soprattutto nei design, dal fatto che un paese vive tuttora una cultura di legno e l’altro una cultura di pietra.

Il secondo aspetto riguarda il fatto che, a parte il grande contrasto di design causato dalla diversita dei materiali dei due paesi, le case rurali in discussione sono prodotti di due societa pre-industriali, e quindi, storicamente, si possono considerare quasi alio stesso livello civile. Proponiamo qui di seguito un paragone tra i due casi secondo la divisione in stanze e locali.

 

ITALIA (Cerqueto)                          GIAPPONE (in generale)

A) Cucina, pranzo                           A) Cucina

B) Camere da letto                         B) “Zashiki” (=salotto),camere da letto

C) Magazzino                                  C) “Niwa” (=cortile interno di servizio; una parte e anche magazzino)

 

La casa tipo di Cerqueto ha tre piani in tutto: il piano intermedio e occupato dal gruppo (A), con cucina e sala da pranzo: il piano superiore con le camere da letto (gruppo B) e il piano inferiore o seminterrato con il magazzino (C). Il tipo rappresentativo giapponese del periodo Edo si sviluppa orizzontalmente partendo dal centro con la cucina -(A) - con la distribuzione dei due gruppi (B) e (C) da un lato e dall’altro della cucina.

 

Il terzo aspetto riguarda il probiema della modernita della vita. Confrontiamo Cerqueto con un villaggio montanaro giapponese, il villaggio Icciu in provincia di Tokushima, nell’isola di Shikoku e alia discesa settentrionale del monte Kenzan (1955m). Questo villaggio presenta un forte fenomeno di spopolamento dovuto alia emigrazione, ed anche qui come a Cerqueto, per la ricerca di un lavoro in citta. Un tipico indicatore di modernita nei due villaggi consiste nei possesso di beni di consumo durevoli, come per esempio elettro-domestici. Quasi tutte le famiflie dei due paesi possiedono telefono, televisione, lavatrice elettrica, frigorifero, cucina a gas, stufa domestica, ecc. E mentre i cerquetani sino a ieri non avevano il gabinetto e oggi molti di loro se lo costruiscono, gli abitanti di Icciu I’hanno sempre avuto. Il gabinetto nei villaggio giapponese era sempre esterno al nucleo abitativo, fiancheggiando o fronteggiando la casa principale; oggi si ricostruisce modernizzandolo. Percio, a parte la differenza di sistema tecnico e di apparecchi - Cerqueto usa scarico d’acqua mentre Icciu il sistema primitivo - si assomigliano nella tendenza a modernizzare. Cio significa che, nonostante la distanza fra loro in diverse nazioni, i due villaggi sono sotto una stessa influenza e non possono non vivere una stessa storia mondiale.

 

Come abbiamo visto fin qui, i due villaggi hanno vari punti in comune: contemporaneita delle costruzioni, stesso livello di sviluppo civile, tendenza a modernizzare.

 

Esaminiamo ora sottoquesti aspetti i concetti residenziali e design espressi dai due popoli.

A Cerqueto ci sono benestanti e poveri, ma non esiste ceto alto e ceto basso, cosi come non ci sono proprietari e affittuari. In Giappone al contrario, durante il periodo feudale di Edo la gerarchia e complicata: ma qui trattiamo di case del popolo, e cioe, di agricoltori, commercianti e manufattori.

 

FUNZIONE PER GERARCHIA E T1POLOGIA

 

Come gia abbiamo visto, a Cerqueto una casa si compone di tre gruppi di stanze: cucina e pranzo (A), camere da letto (B), magazzino (C) e ciascuna stanza ha chiare funzioni. Cosi e anche in Giappone, con gruppo di cucina (A), Zashiki e camere da letto (B) e Niwa (C). La cucina cerquetana e quella giapponese del tipo “Hiroma” (grande salotto centrale) hanno la stessa funzione e costituiscono il nucleo della vita familiare. la prima con un camino e la seconda con “irori” (focolare). A volte a Cerqueto. accanto alia cucina si trova una sala da pranzo che corrisponderebbe alia saletta da te giapponese “Chanoma”. Anche le camere da letto dei due paesi si corrispondono, con la comune funzione di depositare beni precisi oltre che per dormire. Ma il “Zashiki”, attrezzato e separato dalla camera da letto. ha storicamente il ruolo di camera di preghiera, con l’altare di Budda, e funziona anche come camera degli ospiti. Nei tardo periodo Edo (dal tardo settecento in poi), il Zashiki si trasferisce nella “Shoin-zukuri” (casastudio) con il “Toko” (alcova ornamentale) ed c un luogo di massimo rispetto nella casa, dove si ricevono e si fanno dormire gli ospiti. ACerqueto, anche quando troviamo case con la camera per gli ospiti, questa camera non ha funzione di ricevimento. che si svolge sempre in cucina o nella camera da pranzo. La caratteristica disponibilita giapponese, di riservare un considerevole spazio agli ospiti, costringe le camere da letto familiari ad essere piuttosto strette.

Il gruppo (C) di Cerqueto e occupato dalla cantina, mentre il nostro “Niwa” si puo considerare spazio di lavoro. Sito accanto alia cucina e non pavimentato in alcun modo, in una parte del “Niwa” si cucina, mentre un’altra serve come deposito e luogo di lavoro nell’epoca della raccolta. In molte zone del Giappone, il “Niwa” ospita la stalla. Succede spesso che non soltanto il “Niwa” ma tutta la casa giapponese sia usata per la sericoltura o per l’essiccazione del tabacco. Possiamo dire quindi che, mentre la casa cerquetana e esclusivamantc abitazione, la casa giapponese e alio stesso tempo abitazione e laboratorio, e mentre l’abruzzese si svolge su tre piani, quella giapponese si sviluppa orizzontalmcnte.

 

Questo villaggio teramano, con le sue due caratteristiche - ovrapposizione dei piani e residenza esclusiva - principalmente il “Castello”, compone un piccolo continuum urbanistico, quasi una mini-citta montanara.

Il popolo nipponico ha tentato e realizzato una stanza di rispetto e questo ha costituito una grossa spinta per sviluppare e qualificare le case giapponesi. A Cerqueto, non esiste questa stanza speciale.

A Cerqueto, in cucina, il camino costituisce il punto centrale del design anche se non stabilisce gerarchie. In Giappone, lo “Irori” stabilisce tutte le gerarchie, e cioe, la posizione del padrone, della massaia, dei familiari e degli ospiti. Il posto del padrone di casa si denomina “Kami” (superiore) e la sua direzione si dice “Kami-te” (verso il superiore). Con questo senso di rispetto, tutto il design della stanza acquista un orientamento e dignita. Nei “Kami-te”, cioe, verso il superiore, si pone il “Zashiki”, la stanza degli ospiti; nei “Shimo-te”, verso l’inferiore, il “Niwa”, la terra interna.

In cucina, oltre alio “Irori”, come punti-di riferimento al design, ci sono altri elementi architettonici come armadio e scrittoio che ne danno una consonanza e un orientamento. I piii importanti elementi alio scopo sono il “Toko” (alcova) e il “Tana” (scaffale). Lo spazio residenziale cerquetano non presenta quasi alcun elemento rappresentativo.

 

IMPORTANZA DELLA “PRIVACY”

 

Le case cerquetane sono in struttura di pietra ed ogni stanza viene circondata da pareti spesse, al contrario delle nostre che sono sottili ed in legno. Ma per la “privacy”, oltre all’utile effetto di isolamento acustico del muro spesso - che non sempre stabilisce la “privacy” - bisogna esaminare il concetto totale della pianiticazione residenziale. A Cerqueto, la cucina, la sala da pranzo attigua hanno sempre un collegamento diretto, e per andare in camera da letto si passa dalla cucina o dalla sala da pranzo. Solo il magazzino o cantina ha un ingresso proprio.

Queste stanze costituiscono uno spazio comune per tutti i familiari, senza probiema di “privacy”, e al “Castello” le case piu tradizionali mancano di corridoio e lo spazio cucina-pranzo funziona da passaggio. Al “castello”, non poche case plurifamiliari hanno una sola camera da letto e quindi senza “privacy”, ma almeno questa unica stanza non serve da passaggio, e indipendente. Nelle case con due camere da letto ci sono due casi: nei primo, due camere indipendenti ognuna con il suo ingresso proprio; nei secondo, una camera introduce nell’altra. All’origine di quest ultima situazione sta la divisione di un’unica stanza in due tramite una parete che scorre in mezzo; la seconda camera quindi serve anche da passaggio e manca cosi di “privacy”. Questo prova che la privacy individuale non era tenuta in gran conto nelle case tradizionali di questo villaggio. Le costruzioni piu recenti tengono conto del corridoio per assicurare entrate indipendenti a tutte le camere. La casa Nr. 5 (disegno 11) e stata di recente ricostruita e possiamo costatare la preoccupazione per assicurare I’indipendenza ad ogni camera. Un sintomo dell’interesse attuale verso la “privacy”.

La situazione giapponese assomiglia a quella italiana. Dalla cucina. in posizione centrale, si passa al “Zashiki” , alle camere da letto e al “Niwa”. Di solito, la camera da letto. anche se con denominazioni diverse secondo la localita (Nema, Nedoko, Nando, Heya, ecc.) si identifica con la coppia-padroni e nei casi in cui la casa e abitata da due famiglie, si forma un’altra camera da letto. Questa puo risultare dall’adattamento del “Zashiki” o dall’aggiunta di un’altra stanza, interna od esterna all’edificio.

I familiari, a volte dormono in cucina, perche pavimentata con tavole di legno sopra le quali vi si appoggia la stuoia. Quindi, a parte la “privacy” riservata alia coppie, gli altri familiari dormono in stanze di passaggio. Quando le stanze di una casa sono foderate con "Tatami" (tipica stuoia giapponese abbastanza spessa), si puo dormire ovunque si desideri con comodissimi materassi giapponesi. Nei periodo feudale, i materassi non erano molto diffusi tra il popolo, e si dormiva frequentemente su mucchi di paglia. Da cio si deduce che prima della diffusione del “tatami” le stanze da letto erano abbastanza fisse.

Di recente, soprattutto gli agricoltori che abitano ancora in vecchie case tradizionali, fanno aggiungere delle camere per i ragazzi, o trasformano il piano superiore, tradizionalmente di servizio, in camere indipendenti, con ulteriori fenomeni di “privacy”. I due paesi, simultaneamente e soltanto oggi, fanno entrare la “privacy” nelle case tradizionali.

 

VITA NELLE SCARPE, VITA SUL “TATAMI”

 

Una chiara differenza di costumi divide I’architettura dei due mondi. Come e noto, in Giappone si lasciano le scarpe all’ingresso dell’abitazione, nei “Niwa”. il vestibolo. A Cerqueto, subito oltre la porta d’ingresso ci si immette nella cucina. Nelle costruzioni moderne troviamo il corridoio ma sejiza alcun intervallo con funzioni di vestibolo.

I materiali da pavimentazione, da noi, per la vita senza scarpe, sono molto soffici: tatami o legno con stuoie sopra. ACerqueto, il pavimento in genere e fatto di mattonie non si usa tappeto sopra.

Nella vita moderna giapponese si e introdotto profondamente l’uso occidentale della sedia.

 

MODULO E TECNICA

 

Durante il nostro lavoro a Cerqueto, il fatto del tutto nuovo per noi ricercatori giapponesi, e che dovevamo adoperarc la misura per rilevare e disegnare pezzo per pezzo tutti gli elementi architettonici e strutturali, dovendo persino fare ricorso alle diagonali. Le case cerquetane tradizionali. tutte irregolari, con pareti spesse e mai parallele sono prive di un modulo. Noi invece siamo abituati a rilevare e schizzare piante e sezioni di case tradizionali senza dover ricorrere a una misura minuziosa, perche l’architettura giapponese ha creato una lunga e affermata tradizione di una unica unita di modulo, senza la quale nessun architetto o falegname nostrano avrebbe potuto fino al giorno d’oggi costruire una casa. L’unita di campata tra pilastri e di uno “Ken” (sei piedi giapponesi = 1,82m~ 2,00m); per l’altezza interna le misure sono fisse secondo i componenti (1,73m~1,76m), partendo dalla misura minima di un piede (0,303m) che viene adoperata dappertutto. Questa unita di modulo risparmia faticosi lavori di rilievo, come quelli che abbiamo dovuto eseguire a Cerqueto per posizionare ogni porta e finestra.

Le case tradizionali giapponesi sono figlie di questa caratteristico sistema di modulo ed essendo frutto di una cosiddetta architettura senza architetti sono costruite da falegnami specializzati. La tridimensionalita residenziale e tradotta con grande facilita in complicate strutture di legno con l’ausilio di una semplicissima pianta.

 

・ チェルクエトの集落 viii

・ アブルッツォ地方略図 viii

・ アブルッツォとモリーゼの風俗 85

・ チェルクエト村における生活空間の分布模式図 85

・ 移牧ルート 8

・ 村の人口推移 87

・ カステッロの住区 87

・ 木造の民家(長野県木曽奈良井) 89

・ ヒロマ型の民家 90

・ 書院風な座敷 90

・ いろり 91

・ 自然のなかにとけこんだ集落 92~93

・ 木造の民家(岐阜県高山) 93

・ 民家の間取とモデュール 93

・ ローマ、ライラク間の山岳都市 95

・ ボンジョ・ウンブリッキオの集落 96

・ チェルクエトから山腹のボンジョ・ウンブリッキオをみる 96

・ テラモのまち 97

・ テラモの教会内部 97

・ 牧草地へ追われる羊たち 98

・ 下の牧草地 98

・ 頭上で物を運ぶ婦人 99

・ 石ケンをつくる婦人達 99

・ チェルクエトの教会 100

・ 調査用具一らん 101

・ ボンジョ・ウンブリッキオからチェルクエトをみる 102

・ カサーレ通り 102

・ チェルクエトの人口構成 103

・ テルモ県のコムーネ別空家率 103

・ カステッロの広場平面図 103

・ カステッロの広場 103

・ 地下道の入口 104

・ カステッロ住区の東方 104~105

・ 階によって所有者が異なる例105

・ ホテル前の広場 106

・ 「マチ」空間 106

・ 礫の壁体 107

・ 某家の間取 107

・ チェルクエトの下の住区の某家の台所 108

・ アブルッツォ地方の民家形式分布 109

・ No. 7の家入り口上部の持送り 110

・ 入口廻りスケッチ三種 110

・ 行基葦 111

・ 暖炉の煙突二種 111

・ 新旧二種の瓦寸法 111

・ 水道ポンプの建物 112

・ 暖炉廻りスケッチ 112

・ レンガ、ブロックの寸法 113

・ 新築工事中の家の現場 114

・ 新築中の家の床断面詳細 114

・ ホテルの一室 114

・ ホテルでの献立 115

・ No.1の家の正面 115

・ No.1の家の背面 116

・ No.1の家上階屋根裏部屋 116

・ No.2, 3の家の正面 117

・ No.5の家正面 117

・ No.5の家背面 117

・ No.6の家正面 118

・ 地下道 118

・ No.7, 8の家正面 119

・ No.7, 8の家背面 120

・ アーチ内部のNo.9とNo.10の家の入口 120

・ No.10の家の階段 121

・ No.10の家台所展開図 121

・ アーチとNo.10、No.11の家側面 122

・ 付属屋Bと付属屋C 122

・ No.11の家正面と内側アーチ 122

・ No.12の家東面 123

・ No.12の家入口の階段 123

・ No.13の家正面と隅部分 124

・ No.13の家側面とNo.14の建物 125

・ No.15の家正面 125

・ No.16の家正面 126

・ No.17の家正面 126

・ No.17の家の便所背面 127

・ 南の小道 127

・ カステッロの住区の付属屋の分布 127

 

奈良国立文化財研究所学報第三十三冊 1978年3月15日発行

イタリア中部の一山岳集落における民家調査報告

CERQUETO di Teramo, Adruzzo ‐ 1977

 

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